Un elemento aggiuntivo del decreto anticrisi sarà quello di regolarizzare quelle attività finanziarie che vengono svolte all’estero che, così facendo, violano le vigenti norme tributarie e di controllo valutario.
Il relativo emendamento presentato alla camera, prevede la possibilità di sanare tali situazioni attraverso il pagamento di un’imposta straordinaria pari al 5% del patrimonio posseduto all’estero. Una tale disposizione, nella definizione e nelle proprie fattezze operative, rimanda a delle norme già applicate in passato e richiama in auge il cosiddetto “scudo fiscale”.
Analizziamo di seguito i principali aspetti del sistema, nonché i soggetti, le attività interessate, i costi e i vantaggi che lo scudo offre.
E’ possibile avere uno scudo per le mie tasse…